Lista farmaci proibiti - Valsesiachannel
Il nuovo Codice prevede sanzioni severissime per chi guida sotto l’effetto di stupefacenti: resta però una vasta zona d’ombra da chiarire.
Il test dei 100 giorni è alle spalle. Per le leggi, tuttavia, non vale la convenzione secondo la quale un Governo può essere giudicato dai provvedimenti presi nei primi tre mesi e mezzo dall’insediamento.
Il nuovo Codice della strada è in vigore dallo scorso 14 dicembre, ma prima di poterne valutare gli effetti occorre attendere qualche mese. Lo stress test dei ponti post-pasquali sarà importante, ma la vera prova del fuoco sarà in estate.
Le notti che si allungano, le vacanze e i tradizionali esodi. Solo dopo questi esami sarà possibile capire se il giro di vite deciso lo scorso dicembre avrà raggiunto l’obiettivo.
Quale? Aumentare la sicurezza sulle strade, riducendo il numero degli incidenti e di conseguenza di feriti e vittime. I primi dati in questo senso sono confortanti, eppure più di qualche punto da chiarire c’è ancora.
Il ministro Salvini ha imposto il pugno di ferro contro l’uso di alcool e di sostanze stupefacenti. Impugnare un volante senza essere nel pieno controllo delle proprie facoltà mentali rappresenta un reato vero e proprio, poco importa se solo a livello potenziale.
Da qui la riformulazione dell’articolo 187 del Codice, che prevede sanzioni fino a 6.000 euro e l’arresto per chi venga trovato sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope. Tutto giusto, a patto che ci sia chiarezza su ciò che è invece lecito assumere quando si parla di farmaci.
Venire fermati a un posto di blocco con il rischio di vedersi ritirata la patente quando si è invece costretti ad assumere farmaci quotidianamente non è accettabile. Eppure il rischio è concreto, dal momento che a tutt’oggi manca una lista ufficiale di ciò che è vietato assumere prima di mettersi alla guida. A tremare è in particolare chi è in terapia farmacologica con oppioidi perché affetti da dolore cronico. Stiamo parlando di una platea di quasi 10 milioni di italiani, che assumono i farmaci sotto stretta supervisione medica anche per continuare ad avere una vita normale, che vuol dire attiva e autonoma.
Sottrarre loro la patente sarebbe quindi doppiamente pericoloso, per la salute fisica come per quella mentale, potendo causare potenzialmente depressione e isolamento. Ad oggi assumere farmaci a base di morfina o cannabis, ma anche semplici antistaminici, ansiolitici e farmaci per la pressione, potrebbe portare ad una violazione del 187 riformato, e quindi alla sospensione della patente, causando controindicazioni quali sonnolenza e alterazione della concentrazione. L’armonizzazione dell’articolo è la soluzione invocata da medici e farmacisti, oltre che dagli stessi cittadini, pena il rischio di equiparare chi si mette alla guida in stato di alterazione dovuto all’abuso di sostanze stupefacenti assunte per scopi ricreativi, alla condotta di chi è in terapia, senza peraltro che in quest’ultimo caso l’alterazione dello stato psicofisico sia realmente riscontrabile.
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